Museo della Montagna Transumanti
La denominazione del museo – Museo della Montagna Transumanti e “pitturi” – è scaturita proprio dalla necessità di collegare i nuclei della prima originaria collezione di ex-voto e oggetti confraternali con i due grandi assi culturali portanti del paese: la transumanza, dai monti al mare, e gli artisti, dalla città ai paesi dell’interno.
Dunque, il museo è imperniato sul duplice aspetto di “chi va e di chi viene” e, naturalmente, di “chi resta” inevitabile “trait d’union” tra realtà mobili. In una società dove gli uomini, spesso pastori, mancavano per nove mesi l’anno, da settembre a giugno, la posizione della donna non poteva che essere centrale, come del resto dimostra sia la sua capacità di ereditare beni immobili che di ricevere beni mobili dallo sposo attraverso l’oro nuziale. Emblematico in tal senso è il santuario della Madonna della Portella a Munistrigliu dove le donne hanno lasciato per voto i loro gioielli che oggi costituiscono un nucleo importante del museo e attestano la storia della devozione e dell’oreficeria in un contesto circoscritto.
Il museo è alloggiato nei locali posti sotto la Collegiata e s’articola attorno a due stanze principali: “la stalletta del somaro dell’arciprete” con la mangiatoia e il “granaio della curia” con gli originali graffiti, dove sono state allestite, rispettivamente, le sezioni della pastorizia e dell’agricoltura. Inoltre, per la sua posizione, diviene sede privilegiata per esporre il ricco materiale ecclesiastico proveniente dalla soprastante chiesa.