Riofreddo, il Comune

Comune Riofreddo - StemmaIl rio Freddo (riportato nelle carte come Fosso Bagnatore) che nasce dal monte Aguzzo, attraversa tutto il territorio di Riofreddo e, dopo aver superato Arsoli, confluisce nell’Aniene, separa il gruppo dei Monti Sabini da quello dei Simbruini. La stretta valle trasversale originata dal corso d’acqua tra i due gruppi montuosi congiunge il bacino idrografico dell’Aniene a quello superiore del Turano

Per la sua posizione di confine e di transito, è luogo cui confluiscono e convergono genti e popoli diversi, per questo oltre ad essere importante dal punto di vista militare diviene luogo ove si incontrano e si confrontano culture diverse arricchendosi vicendevolmente di idee, usanze, idiomi e credenze religiose. Il ducato di Spoleto aveva qui i suoi confini

Vi convergono gli interessi di Farfa e di Subiaco (e del “minore” San Cosimato), come in esso è il punto di confluenza della diocesi di Tivoli, di quella dei Marsi, della reatina e della sabina.

Di nuovo terra di confine la ritroviamo sotto la dominazione dei Franchi. E frontiera rimarrà anche a delimitare a settentrione il Regno normanno, quindi angioino, aragonese e borbonico fino alla costituzione del regno d’Italia, per diventare allora soltanto un confine amministrativo

Asse naturale di congiunzione tra le regioni tirreniche e quelle adriatiche, nel valico tra i Monti Sabini e quelli Simbruini, vi si costruiranno quelle infrastrutture (strade, ferrovia, autostrada) necessarie ad agevolare il traffico e sulle quali sempre si svolgeranno commerci, transumanza, passaggio di eserciti, di briganti, di idee, di culti. E’ per questi motivi che in Riofreddo si svilupperà, più che negli altri paesi circostanti, un ospedale, una numerosa categoria di commercianti e carrettieri, un fiorente artigianato e una dinamica classe imprenditoriale.

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APPROFONDIMENTI

La Pastorella, è la “Sacra Rappresentazione” della natività di Cristo.

All’esecuzione del tradizionale canto rituale della Pastorella partecipa oggi tutto il paese. La melodia e il testo del canto in uso, più nota con il titolo “Tu scendi dalle stelle”, è attribuita a Sant’Alfonso Maria De Liguori.

Significativi dati circa l’arcaicità dell’evento rituale possono essere individuati in elementi extramusicali come la presenza delle “canne tinte”, o “canne col verde”. Le “canne col verde” vengono portate in processione durante la “Sacra Rappresentazione” insieme all’offerta dei doni al “bambino”.

A Riofreddo, la presenza di questa zampogna, è documentata dalla testimonianza diretta di tutta la comunità e dei cantori che ricordano l’ultimo suonatore del paese, Giuseppe Sebastiani detto “Della Pietra”, attivo fino agli ultimi anni 60′.

La piazza Donizetti costituisce la piazza principale del borgo, sede del forno “panicolare” (comunale) della Comunità era per questo motivo chiamata Piazza del Forno.

Ancora oggi si affacciano sulla piazza i palazzi dei Blasi e dei De Sanctis e l’oratorio di s. Andrea costruito nel 1638 da Vespasiano Blasi e ceduto nel 1724 ad Antonio Roberti e restaurato di recente.

Cambiò nome in onore del grande operista bergamasco che sposò Virginia Vasselli, la cui famiglia era originaria di Riofreddo e che probabilmente visitò il paese.

La chiesa dedicata a Maria SS. Delle Grazie in Plaga Florentilli e perciò chiamata comunemente S. Maria dei Fiorentini, sorge su quello che si ritiene fosse il tracciato più antico della romana Via Valeria.

Il sito fu fino al secolo scorso molto frequentato perché vi transitavano tutti coloro che, proveniendo dall’Abruzzo o dalla valle del Turano, si dovevano recare a Roma – e viceversa – e tanto più perché consentiva di abbreviare notevolmente il percorso, evitando di passare per Arsoli.

(Alessandri, 1989, 3). La leggenda vuole che, in una nicchia naturale della roccia sul retro della chiesetta, venisse trovata una statua lignea della Madonna di origine fiorentina la quale riportata a Firenze, dopo poco tempo, miracolosamente ritornò nella cavità di roccia nella quale era stata originariamente trovata.

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