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Il Carnevale

Oltre alla festa patronale del 29 agosto, che offre l’occasione di gustare la cena in piazza, di antiche origini, e assistere al rito di bruciare la pupazza, il turista può divertirsi anche in altre occasioni, con altre cibarie e altri fantocci.

Benché non goda della popolarità che vantano le grandi mascherate e sfilate note in tutta Italia, il Carnevale in Valle dell’Aniene può offrire una certa attrattiva, in quanto gli aspetti legati agli antichi significati, come la dissacrazione dell’ordine costituito, lo sfogo di desideri repressi, la licenziosità, l’ironia beffarda, sono presenti come residui, da cogliere fra le pieghe di manifestazioni organizzate centralmente da pro loco e associazioni turistiche. Così anche a Roviano è possibile assistere all’allestimento e sfilata di carri allegorici e pupazze di cartapesta, con didascalie graffianti sugli amministratori.

Le sfilate si svolgono di solito il sabato e martedì grasso. In passato il carnevale si svolgeva secondo diverse modalità: per 20 giorni, di domenica, gruppi di giovani giravano per le vie del paese andando di casa in casa mascherati, ballando e recitando. L’ultima settimana si svolgeva la cosiddetta ‘Carnavalata’, una messinscena ritualizzata di scherno nei confronti dei possidenti locali.

Il Carnevale è molto sentito dai Rovianesi tanto che durante le sfilate è ormai tradizione assistere al canto di un ‘inno al carnevale’, scritto in dialetto dai soci della pro loco sulla musica del più noto carnevale di Tivoli. Quest’ultimo insieme alla mascherata di Riofreddo e al carnevale di Subiaco, offre nella Valle dell’Aniene, le manifestazioni più interessanti a cui partecipare in questo periodo.